Pleurotos eryngii var. ferulae
(DC.) Gillet
CLASSE: Basidiomiceti
FAMIGLIA: Polyporaceae
NOME COMUNE: Fungo di ferla
CAPPELLO:
inizialmente convesso e con margine del pileo involuto, con lo sviluppo sempre più disteso e piano, 3-15(20) cm, solitamente con stipite laterale e con depressione centrale del cappello pronunciata, la superficie periferica del cappello si presenta sinuosa, il bordo estremo è regolare con margine per lungo tempo ripiegato verso l’interno, normalmente il pileo è asciutto salvo un certa untuosità presente in condizioni di umidità atmosferica, policromo, da biancastro a brunastro più o meno scuro, spesso anche con tonalità grigiastre, segnato da decorazioni di varia natura, fibrille longitudinali e guttule.
LAMELLE:
profondamente decorrenti sul gambo, abbastanza fitte e di scarso spessore, il margine estremo si presenta discontinuo, irregolare, i cromatismi più diffusi sono segnati dal bianco, dal grigio e dal crema, più o meno miscelati e soffusi, verso la parte esterna del cappello si apprezza la presenza di numerose lamellule.
GAMBO:
4-10×1-3 cm; rettilineo, solido come in tutti i funghi ad ecologia lignicola, spesso decentrato, in alcuni casi ripiegato, ampio all’attaccatura, tende ad assottigliarsi verso il piede; biancastro, presenta macule rugginose e riflessi ocracei, decorato con fiocchi miceliari al piede.
CARNE:
candida, compatta, resistente ed elastica, sapore gradevole e dolciastro, odore fungino con lievi tonalità farinacee, sana e raramente attaccata dalle larve.
HABITAT:
il suo habitat privilegiato è quello dell’area mediterranea più meridionale del territorio italiano, in particolare nel sud del paese e nelle isole, si sviluppa nei pascoli planiziali delle pecore e negli incolti, associandosi a molti generi della famiglia Apiaceae: Eryngium (spp. var. eryngii), Ferula communis (var. ferulae), Thapsia garganica (var. thapsiae) ed Elaeoselinum asclepium subsp. asclepium (var. elaeoselinii).
SPECIE SIMILI:
oltre al P. eryngii più diffuso e noto (P. eryngii var. eryngii), sono presenti in letteratura numerose varietà, oggetto negli ultimi anni di studi e verifiche approfondite anche a carattere genetico. Strettamente legato a Ferula communis, nasce la var. ferulae, che si caratterizza per dimensioni maggiori, anche 25÷30 cm di diametro del pileo, per cromatismi più tenui e diluiti, per uno sviluppo decisamente slanciato, con cappello spesso fortemente depresso e per il pileo fratto, areolato, con condizione atmosferica di siccità. La var. thapsiae, legata alla Thapsia garganica, è una specie recentemente apparsa in letteratura scientifica (Venturella G., Zervakis G., Saitta A., 2002 – Pleurotus eryngii var. thapsiae var. nov. from Sicily. Mycotaxon 81: 69-74) La var. nebrodensis, oggi Pleurotus nebrodensis, è stata differenziata come specie autonoma, esclusivamente nascente nelle Madonie, e strettamente legata a Cachrys ferulacea.